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Nemrod: i cacciatori della Bestia 666

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Nemrod: i cacciatori della Bestia 666 Empty Nemrod: i cacciatori della Bestia 666

Messaggio Da Ninja92 Dom Mar 30, 2008 2:41 am

Ecco il Topic rigurdante l'ultima interessante produzione della "Star Comics", il tanto ambiguo fumetto: NEMROD: I CACCIATORI DELLA BESTIA 666

Se da un lato la connotazione dei personaggi come pure le ambientazioni rimandano a scenari puramente fantasy, è possibile rintracciare elementi storici, esoterici e mistici che inevitabilmente rievocano il filone letterario tracciato da Dan Brown nel suo Codice da Vinci. Non è un caso che nell'intreccio di Nemrod, i templari la facciano spesso da padrone.
Ma Nemrod strizza l'occhio anche ad altri generi, come ad esempio l'horror, e lo fa raffigurando il nemico nella Bestia 666, tipica figura biblica nonché elemento caratterizzante di una moltitudine di film e libri del terrore.
A volte occorrerà una bussola per orientarsi nel misterioso e ricco universo di Nemrod. Ma per districarsi in questo nuovo mondo, sarà sufficiente fidarsi delle proprie emozioni. Perché in fin dei conti Nemrod è un fumetto che racconta di persone desiderose di conoscere la verità su questo mondo...

Ho tanto atteso l'uscita di questo fumetto (idea puramente italiana, dalle menti di Andrea Aromatico & Fabio Celoni) e posso assicurarvi che è l'unica opera di tale genere che sono mai riuscito a "digerire"...
Volete saperne di più riguardo il fantomatico mondo dell'opera in questione? Avete voglia di confrontare le vostre idee sulla trama della stessa? Siete interessati e vorreste essere accolti nell'abbraccio che l'autore offre a tutti i lettori?
Bene, come amante del fumetto sono pronto a rispondere a tutte le vostre domande!
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Messaggio Da mimiking Lun Mar 31, 2008 12:36 am

Questo fumetto ha l'aria di essere intrigante........avanti ninja92!!descrivici un po'la trama lol!
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Messaggio Da Ninja92 Lun Mar 31, 2008 3:40 pm

Accontentato, Mimiking!
Attenzione però: la trama di "Nemrod" è alquanto complicata da capire, svariate le inerpretazioni, molteplici i valori trasmessi al lettore, inquadrature varie... anzi, si potrebbe addirittura dire che il fumetto non ha trama...
Tuttavia sono riuscito a trovare per voi l'intervista rilasciata alla prestigiosa Comunity Ayaaaak, da parte del disegnatore e ideatore del fumetto in questione: Fabio Celoni.
Ciò che leggerete è stato inserito nel "Numero 0" del fumetto e posso assicurarvi che mi ha fatto molto piacere rileggere queste righe a distanza di ben sette mesi (data della presentazione dell'opera)!
Spero possa chiarire un pò le idee su ciò di cui stiamo parlando!

Ciao Fabio, e benvenuto su Ayaaaak. Disegnatore affermato prima in Disney poi in Bonelli, titolare di una delle testate piu' vendute d'Europa. Cosa ha spinto Fabio Celoni a mettersi in gioco con questo nuovo progetto?
• Ti ringrazio per le belle parole, cerco solo di sviluppare al meglio le possibilità che mi vengono offerte: non per aggiungere tacche al fucile, come si dice, ma semplicemente nel desiderio di fare qualcosa che mi piace e mi diverte, altrimenti non comincio neanche. Anche perché credo, anzi ne sono convinto, che poi si veda se qualcosa è stato affrontato per puro mestiere o per passione. In questo caso la vecchia amicizia con Andrea ci ha portati a veder nascere questo progetto, qualche anno fa. Ad entrambi è sembrato subito potente e intrigante: una cosa in cui ci si sarebbe potuti divertire un sacco, insomma, qualcosa che, a livello di tematiche e disegni, fosse quello che entrambi cercavamo. E così eccoci qui.

Come e' nata l'idea di Nemrod e quanto c'e' di tuo e' quanto dell'altro creatore, Andrea Aromatico?
• Andrea me ne parlò qualche tempo fa, durante una chiaccherata telefonica, era l'idea per un libro: Andrea è uno scrittore e un saggista, tra l'altro, benché grande appassionato di fumetti. Che ti devo dire, l'ho bloccato e gli ho detto "facciamone un fumetto, altro che letteratura, quella è cultura di serie b!" Scherzi a parte, la cosa si è dipanata subito in una storia complessa e articolata, che per sua natura ne generava altre, la forma perciò più indicata per raccontarla ci sembrò quella di una miniserie. L'abbiamo limata per anni, tra impegni reciproci vari, sgrossata e rivista, fino all'incontro con Dario Gulli e i vertici della Star Comics, che hanno creduto immediatamente nel progetto e ci si sono gettati con un enorme entusiasmo.

La Star Comics e' un editore con una consolidata tradizione di fumetto italiano, ma con cui non avevi ancora lavorato. Come ti sei trovato in questa nuova realta'? Vi hanno fatto particolari richieste oppure vi hanno lasciato carta bianca?
• Una volta approvato il progetto abbiamo avuto praticamente la possibilità di gestirlo interamente, a livello artistico: questo comporta ovvie responsabilità ma permette di avere un progetto compatto e con un'anima ben definita, penso sia importante. Con la Star abbiamo subito avuto rapporti ottimi, personalmente ho trovato persone comprensive, competenti e disposte a dare piena fiducia a chi per la prima volta si trovavano di fronte.

Cosa vi ha fatto pensare che il formato bonelliano fosse quello giusto per raccontare la vostra storia? Perche' non il cartonato o comunque il volume da libreria?
• Volevamo - noi e la Star - puntare sul formato miniserie proprio per permettere al lettore di conoscere via via storia e personaggi, affezionarcisi mese dopo mese, cosa certo più semplice in questo formato che non in uscite da libreria distanziate le une dalle altre, e dal prezzo ben meno accessibile. E' una storia per cui le 46 pagine di un cartonato (o anche le eventuali 200) non sarebbero bastate: un volume di 1000 pagine è improponibile, attendere mesi per leggere un seguito frammentato scocciante, in questo modo nel giro di un anno la miniserie sarà completa. Ci è sembrata la strategia migliore.

Il nome Nemrod e' piuttosto ambiguo. Si tratta del nome del protagonista oppure di qualcosa di diverso? E piu' in generale dobbiamo aspettarci una saga con al centro il personaggio forte, tipico del fumetto popolare italiano, oppure un'opera corale?
• Il nome Nemrod è in parte rivelato dalle intervistine contenute nel numero 0, è di derivazione biblica, dove questa misteriosa figura viene definita come "potente cacciatore nel cospetto del Signore". Che vuol dire? Se ne sa ben poco, le risposte sono fumose, contrastanti, spesso: ma qualcosa si può dedurre: secondo noi siamo sul piano degli archetipi, più che su quello di figure storiche. La serie si muoverà su questi piani, e allo stesso tempo su quelli umani. Insomma, come a dire che tutto quanto, a ben vedere, segue le regole di un disegno unico benchè spesso invisibile... Da qui a dire cosa nella sua totalità significhi il nome Nemrod, è un altro discorso... che terremo in sospeso per non rovinare la sorpresa! Per rispondere al seguito della tua domanda, la nostra storia non s'incentra su un unico eroe ma circoscrive le vite di molti, è precisamente un'opera corale come l'hai definita tu.

Lo sfondo di questa opera sara' un mondo di fantasia oppure rigoroso e preciso? Dove vedremo muoversi i nostri eroi?
• Si è già detto che questo può essere considerato un fantasy introdotto in un'ambientazione reale, molto ben definita e rigorosa in quanto a location, realtà storiche e "documentazione" varia quale può essere lo studio di armi, costumi, stili d'architettura ecc. Naturalmente ci prenderemo delle licenze poetiche, ma direi che ciò che verrà fuori sarà davvero - credo - molto omogeneo nel suo presentarsi.

Il design dei personaggi e' sicuramente tuo. Vuoi presentarci velocemente i protagonisti principali specificando quali aspetti hai voluto sottolineare nella rappresentazione grafica?
• Ho elaborato le caratteristiche fisiche sulle indicazioni delle personalità che Andrea aveva tracciato: in estrema sintesi posso accennare a qualcuno di essi, senza svelare troppo del loro passato, ovviamente: Padre Bernard ad esempio, che ritengo un personaggio molto potente, veste il clergymen sotto una lunga tunica, ma nasconde ben altro, come vedremo… l'aspetto è fiero, severo, austero e per la sua fisionomia ho voluto suggerire qualcosa che forse sarà intuibile solo a livello subliminale!... poi Eugène de Molay, nipote del più celebre Jacques (ultimo Gran Maestro Templare), dottissimo alchimista costretto su una sedia a rotelle; quindi quello che potremmo definire l'iniziatore della storia, Jason Dunsany, uno sorta di Brad Pitt-Highlander disgustato dall'evo moderno, che cercherà risposte e ne troverà sacrificando sé stesso, lo rivedremo anche alla fine della sua vita. Quindi ci sono i due ragazzi, il mago e il cacciatore, che esprimono le loro personalità anche attraverso le rispettive fisicità, riflessivo e meditabondo il primo, più impulsivo e votato all'azione l'altro. Poi Elytis, il greco… commissario dell'Interpol (sezione romana sul satanismo) ironico e pungente, gran fumatore e "forte come un toro", come leggiamo nella presentazione del numero 0, uno con "le spalle larghe", come si vede dai primi disegni, alla mano ma capace di svelare lati impensati.
Dall'altra parte, i 'villains': per Dark Morgan, ho sottolineato la sua origine egiziana, seppur vagamente, e come per Bernard c'è qualcosa nel suo viso che tradisce altro… i suoi sgherri sono un mercenario-trafficante d'armi-killer nipote di Himmler, che volevo desse l'impressione di parlare solo attraverso la bocca del fucile; poi un potente mago cinese iniziato da Fu Manchu, algido e perverso, albino, lo immaginavo simile a una bambola di porcellana infernale; Yaga Vissarionova, bellissima russa di Mosca, discendente di Stalin e votata alla crudeltà insensata e all'omicidio; il dottor Mabuse, nipote del satanista Crowley, ingegnere genetico e mago informatico, viscido, immondo, un omino di burro con l'anima di un demone, caratterizzato in maniera esasperata, avevo in testa il Peter Lorre di "M", ma in realtà c'entra ben poco: bocca enorme e volgare, orecchie quasi deformi, e varie altre amenità…
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Messaggio Da Ninja92 Lun Mar 31, 2008 3:40 pm

Domanda probabilmente banale: perche' non una donna tra i protagonisti?
• Una donna intanto c'è, tra i protagonisti: ed è Yaga! La sua importanza si capirà più avanti. Comunque non è stato un discorso fatto a tavolino, ecco, di marketing, intendo: "ci mettiamo il fighetto, la donnina, il bambino, il cane… così facciamo contenti quelli, non scontentiamo quegli altri…" e robe del genere. I personaggi hanno tutti un senso narrativo forte, e credo si capirà leggendo la mini. In ogni caso, senza svelare troppo, posso dire che ci saranno presenze femminili che si aggiungeranno più avanti… e saranno importanti.

La prima veloce presentazione parla di un mix tra fantasy, noir e horror. La difficolta' nel trovare un genere preciso in cui inserirlo fa pensare che prima sia nata la storia e poi il contesto in cui inserirla. E' cosi' oppure e' il tentativo di effettuare una contaminazione tra generi diversi?
• Il genere vero è l'avventura, quella di Verne, di Salgari, per intenderci, arricchita da un universo spirituale che vibra tutt'intorno e ne costituisce le cause occulte: poi, vedi, anche parlando di Sherlock Holmes spesso i confini vacillano, si passa dal giallo al noir, all'horror anche, trovo che rimanere costretti in un unico ambiente chiuso sia limitante, e questo non vuol dire fare una poltiglia informe per metterci dentro a tutti i costi quanta più roba si riesce a trovare, ma cercare di avere una ricetta che sia la più ricca e saporita possibile. Insomma, deve avere un senso, anche una forma, altrimenti che gusto c'è?...

Immagino che quindi dietro ci sia un notevole lavoro di ricerca grafico da consegnare poi anche agli altri disegnatori della serie. Verso quali lidi hai spinto la tua ricerca? Una ricerca piu' cinematografica o piu' letteraria?
• Direi entrambe le direzioni: come hai giustamente ipotizzato il lavoro di documentazione è stato - ed è - veramente enorme, volevamo qualcosa che fosse la più realistica possibile, benché mossa su un piano, definiamolo così, fantasy. Abbiamo messo da parte una gigantesca mole di materiale, fondamentale per un lavoro del genere: ci sono giorni in cui mi rendo conto di passare più tempo a rintracciare iconografia varia che a disegnare! Un lavoraccio, ma non se ne può davvero fare a meno…

In che ruolo ti vedremo all'interno di questa miniserie? Solo disegnatore oppure ti vedremo anche ai testi?
• I disegni del numero 1, poi le copertine della miniserie e un lavoro di supervisione. I testi, benché il grosso del lavoro e la spina dorsale sia di Andrea, li portiamo avanti a due mani e troviamo che questo modus operandi dia i suoi frutti... malgrado le bollette mostruose generate da ore di telefonate quotidiane!

Come copertinista ti abbiamo gia' visto all'opera su Brad Barron. Cambiando progetto hai anche deciso di cambiare l'approccio? Non avendo poi un personaggio fisso su cui concentrare l'attenzione come pensi di strutturarle?
• Guarda, la cover del numero 0 l'ho strutturata in maniera molto grafica, ne avevo la possibilità e me la sono goduta, ho anche cambiato l'approccio al colore, utilizzando delle tempere: per la numero 1, in cui è chiaro il gioco di rimando con la 0, avevo già più costrizioni (la medesima struttura cruciforme su cui sviluppare l'immagine), con i protagonisti principali, ma penso che sia venuta d'impatto lo stesso. Per le successive non svelo niente ma abbiamo qualcosina in mente, una sorta di filo conduttore tematico che leghi i 12 numeri della miniserie.

I disegni degli episodi successivi sono stati affidati ad uno staff di disegnatori giovani ma con gia' una buona esperienza alle spalle. A questi autori hai chiesto di prendere come riferimento le tue tavole oppure hai lasciato a loro liberta' di interpretazione?
• Abbiamo incrociato i passi con un team validissimo che si è gettato nel progetto con un entusiasmo mai visto, sono certo che ne vedremo delle belle. Abbiamo cercato di far comprendere ai disegnatori lo spirito della serie, e direi che l'hanno colto in pieno… per quanto riguarda lo stile, ho chiesto che ciascuno si esprimesse nella maniera a lui più congeniale, senza costrizioni e forzature ma con l'obbligo di divertirsi… ho mostrato loro alcuni miei disegni ma soltanto per mostrare l'idea di "gabbia aperta", all'americana se vuoi, su cui osare senza troppe paure. Poi che si rimanesse nell'ambito del "realistico", ma credo che questa sia un'indicazione che permetta ben più d'un margine d'interpretazione!

Il passaggio ad autore completo oramai e' fatto (sei anche al lavoro su una storia di Dylan Dog tutta tua se non sbaglio). E' oramai definitivamente questo il futuro di Fabio Celoni?
• Quella storia è finita (intendo scritta e disegnata) da diversi mesi, ormai, anche se sarà pubblicata soltanto nel 2008. Sarei molto felice di poter continuare a scrivere, visto che è una cosa che porto avanti da sempre, si può dire. Molte di queste cose, progetti che ho curato interamente, sono rimasti purtroppo nel cassetto per mancanza di tempo: spesso e volentieri iniziati, dipinti, ma mai completati. Mi piacerebbe poter loro dedicare il tempo che meritano, ma non ce l'ho!... e dunque aspetto, e loro con me. Ho in mente un altro soggetto per Dylan, ma è ancora molto prematuro parlarne. Tutto ciò, comunque, non toglie che lavorare sui testi di sceneggiatori che stimo, come quelli con cui ho avuto la fortuna di collaborare finora, sia un'esperienza a cui non intendo certo rinunciare. Da due teste spesso vengono fuori cose migliori che da una sola!

Per finire una curiosita'. Da diverso tempo ti muovi nei forum fumettistici e come prima mossa ne hai subito inaugurato uno su Nemrod. Cosa ti piace del mondo internettiano e quanto e' importante per te il contatto in tempo reale con i tuoi lettori?
• Trovo sia un arricchimento (spero da entrambe le parti) poter scambiare delle opinioni. Noi lavoriamo per i lettori, avere a disposizione un mezzo come internet (se preso a piccole dosi!) credo sia una fortuna e ci permetta di tenere i piedi a terra e di non crogiolarci in pericolose fantasie che inevitabilmente, quando lavori da solo, possono afferrarti. Leggendo i forum si può andare incontro anche a delle frustrazioni: per un autore che lavora tante mesi al tavolo sentirsi stroncare il lavoro in due parole da persone sconosciute non è certo piacevole, anche se il rischio fa parte del gioco e lo si mette in conto. Ma spesso si interagisce con appassionati e persone competenti, trovo sia stimolante. Poi credo che l'autore non debba eccedere come "presenzialismo", per non compromettere i normali andamenti delle discussioni, personalmente intervengo soltanto quando qualcuno mi pone delle domande e per poche altre cose. Ho voluto salutare gli appassionati sui forum di Brad Barron e Dylan Dog come avrei fatto a una qualsiasi fiera di fumetto se avessi incontrato un gruppo di lettori, mi sembrava il minimo verso chi ha voluto dedicare attenzione al mio lavoro, ed è stato un vero piacere: con alcuni di loro sono nate anche delle amicizie. Guardare ogni tanto senza intervenire mi sembrava brutto, tutto qui. Poi ci può essere il lato opposto della medaglia, l'eccesso, pensare che tutto nasca e muoia in rete, leggere come assetati ogni commento: tento di tenere tutto nella giusta prospettiva, e di vederle come opinioni di lettori, di appassionati, come d'altronde ce ne sono tanti altri che non frequentano il web. Per quanto riguarda Nemrod, poi, è stato un divertimento provare a vedere come diavolo si facesse a "costruire" un forum, non ne sapevo niente fino al giorno prima, ma ringrazio tutti coloro che hanno voluto venire a trovarci e quelli che vorranno saperne di più nel prossimo futuro.
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Messaggio Da Ninja92 Lun Mar 31, 2008 3:41 pm

Bene, ragazzi, che ne pensate?
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Messaggio Da mimiking Dom Apr 06, 2008 5:14 pm

Mamma mia!Certo che sono stati davvero giusti nel decidere di farne un fumetto invece che un libro letterario.In questo modo la gente ha potuto vederlo con altri occhi.Sono contento per il materiale ninja92,e ti ringrazio
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